La Janara «Tenebra» (2019)

La Janara «Tenebra» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.04.2019

 

Visualizzazioni:
1423

 

Band:
La Janara
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Titolo:
Tenebra

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
La Janara :: Vox
Il boia :: Guitars
L'inquisitore :: Bass
L'alchimista :: Drums

 

Genere:
Heavy Doom Metal

 

Durata:
46' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
27.03.2019

 

Etichetta:
Black Widow Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office
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Recensione

Ritornano gli Avellinesi La Janara, che con questo “Tenebra” arrivano a quello che loro definiscono essere il loro primo full, con il lavoro precedente che quindi va considerato come un EP, che ricordo bene che mi suonò carino ma non molto originale, non molto ben rifinito e in definitiva con una certa carenza di attenzione ai particolari che posso accettare come acerbità. Tuttavia, per “Tenebra” il discorso non cambia più di tanto stranamente, e il modo in cui l’album suona resta più o meno quello senza significative evoluzioni musicali, tranne una ben maggiore presenza di parti acustiche.
“Tenebra” infatti alterna delle canzoni molto più rock che metal a tentazioni low gain fino a suonare totalmente solo per chitarra acustica e voce come in “Violante...” o “Volano i corvi”, come a rappresentare un rock che incorpora dei canti popolari nella musica; un mix interessante che funziona in linea di massima, ma che raramente fa saltare il banco. Se infatti da una parte si può notare il buon feeling tragico della title track, la coralità di “Il canto dei morti” e il maggiore tasso rock di “Mephis”, tutto il resto vivacchia e non riesce a farsi notare più di tanto per diversi motivi. A volte è la chitarra impastata che danneggia l’opener “Malevento”, altre volte sono i ritornelli che, un po’ per gli arrangiamenti e un po’ per le linee vocali, a volte non eccellono come dovrebbero, come in “Cera”, la conclusiva “Ver sacrum” o “Or poserai per sempre”, risultando dunque un mix di idee non male e messe in musica, ma non scaricate a terra come si dovrebbe, e che per questo restano nell’anonimato e non lasciano molto dopo che l’album è stato ascoltato. Tutto questo tralasciando alcuni errori banali come l’uso della voce urlata totalmente non necessaria nella stessa “Or poserai per sempre”, che letteralmente va a sbattere con il resto delle influenze di quel brano.
Secondo me, ciò che avviene in questo “Tenebra” è il fatto che i La Janara non sanno di preciso cosa vogliono essere. Hanno i testi e una certa voglia di fare rock, ma il modo in cui tutto questo è collegato resta vago, e ti ritrovi o con brani rock strumentalmente non male ma che non spingono e che necessitano di più precisione nei dettagli, oppure con linee vocali suggestive su base acustica tipo canzone popolare, non male, ma che alla fine da sole lasciano esattamente il tempo che trovano. In altre parole hanno queste componenti ma non le mixano come dovrebbero, per un risultato che a un certo punto non entusiasma più di tanto proprio per questo motivo, risultando in un disco senza difetti, ma anche abbastanza incolore, e che non riesce a uscire dalla nicchia. Il voto finale premia una certa personalità già raggiunta, ma espone anche una mancanza di miglioramenti raggiunti e una personalità musicale ancora lungi dall’essere ben amalgamata e definita.

Track by Track
  1. Malevento 60
  2. Mater tenebrarum 65
  3. Violante aveva un osso di capra 65
  4. Tenebra 70
  5. Mephis 70
  6. Cera 65
  7. Il canto dei morti 60
  8. Volano i corvi 60
  9. Or poserai per sempre 60
  10. Ver sacrum 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 25.04.2019. Articolo letto 1423 volte.

 

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